Salento 2016: la masseria dei Salazar [2]

 

Il Salento è una terra antica…

Salento tabula peutingeriana

Il luogo che mi ospiterà è La Torre Saracena La Zanzara, un’antica masseria fortificata del XV secolo: il nome non deriva da zone palustri o insetti succhiatori ma dal tempo in cui i Saraceni (i Mori) arrivavano di notte dal mare a saccheggiare campagne e paesi. I regnanti del tempo costruirono lungo la costa delle torri di avvistamento e i salentini fortificarono gli insediamenti agricoli, isolati fra ettari ed ettari di campi, terreni incolti e macchia mediterranea.

La Sanzara nel 1471

La Sanzara nel 1791

Il nucleo originario del 1470 comprendeva la torre a due piani coronata dal parapetto aggettante su archetti e beccatelli. Un secondo elemento turriforme viene addossato al precedente nel 1791 e ne ripete il disegno del parapetto sulla facciata che da’ sul cortile. Nel 1968, un intervento di ristrutturazione ha modificato profondamente il disegno dell’impianto originario.

Nel 1471 il barone Elia Salazar (o Saczar/Sazzara) di Veglie costruisce il primo corpo della torre della masseria omonima, che diventerà, nel linguaggio comune, Sanzara e poi Zanzara. Chiusa verso l’esterno da muri e cancelli, la Sanzara (mi piace chiamarla così) è come un castello in miniatura, con giardini e cortili interni, stalle, abitazioni, il palazzo principale e una piccola chiesa.

Masseria La Zanzara

Nel Catasto Onciario è così descritta:

Masseria nominata lo Sazzara consistente in Case, Capanne, Curti, Aja, Trozza, Trappeto in ordine atto a macinar olive, con alberi d’olive fruttiferi e olivastri e cormuni n. 7.000 in circa ed in sem. tt. 281 di terra fra sem. agreste e macchiose

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Il giardino interno

 

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Il Porticato

 

 

 

 

 

 

 

Sanzara

Angoli nascosti

Il fabbricato che include l’androne d’ingresso comprende anche i magazzini e le stalle e può essere datato agli inizi dell’800. Poco distante, all’esterno del recinto, sorge una cappella del primo ‘900.

Sanzara cortili e muretti a secco

Muretti a secco

Il complesso è confluito nella proprietà dei Baroni Malfatti fino al 1987, anno in cui passa ancora di mano alla famiglia Guarini.

Il pozzo

Il vecchio pozzo

La mia camera è un’antica stalla, ci sono ancora finimenti e mangiatoie. Anche comodi letti, ovviamente: non ho dovuto emulare Gesù Bambino. Inoltre, con quei muri spessi un metro non ho mai acceso l’aria condizionata. E fuori c’erano 36 gradi…

Il ristorante è invece nel vecchio (immenso) frantoio.

 

N.B. Fonti  e foto sono state reperite qui: http://www.agriturismozanzara.it/index.html  e dal mio archivio personale.

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