Il Salento è una terra antica…
Il luogo che mi ospiterà è La Torre Saracena La Zanzara, un’antica masseria fortificata del XV secolo: il nome non deriva da zone palustri o insetti succhiatori ma dal tempo in cui i Saraceni (i Mori) arrivavano di notte dal mare a saccheggiare campagne e paesi. I regnanti del tempo costruirono lungo la costa delle torri di avvistamento e i salentini fortificarono gli insediamenti agricoli, isolati fra ettari ed ettari di campi, terreni incolti e macchia mediterranea.

La Sanzara nel 1791
Il nucleo originario del 1470 comprendeva la torre a due piani coronata dal parapetto aggettante su archetti e beccatelli. Un secondo elemento turriforme viene addossato al precedente nel 1791 e ne ripete il disegno del parapetto sulla facciata che da’ sul cortile. Nel 1968, un intervento di ristrutturazione ha modificato profondamente il disegno dell’impianto originario.
- Viale d’ingresso
- Arrivo alla masseria
- Corte interna
- Fra gli alberi
- Terrazza padronale
Nel 1471 il barone Elia Salazar (o Saczar/Sazzara) di Veglie costruisce il primo corpo della torre della masseria omonima, che diventerà, nel linguaggio comune, Sanzara e poi Zanzara. Chiusa verso l’esterno da muri e cancelli, la Sanzara (mi piace chiamarla così) è come un castello in miniatura, con giardini e cortili interni, stalle, abitazioni, il palazzo principale e una piccola chiesa.
Nel Catasto Onciario è così descritta:
Masseria nominata lo Sazzara consistente in Case, Capanne, Curti, Aja, Trozza, Trappeto in ordine atto a macinar olive, con alberi d’olive fruttiferi e olivastri e cormuni n. 7.000 in circa ed in sem. tt. 281 di terra fra sem. agreste e macchiose
Il fabbricato che include l’androne d’ingresso comprende anche i magazzini e le stalle e può essere datato agli inizi dell’800. Poco distante, all’esterno del recinto, sorge una cappella del primo ‘900.
Il complesso è confluito nella proprietà dei Baroni Malfatti fino al 1987, anno in cui passa ancora di mano alla famiglia Guarini.
La mia camera è un’antica stalla, ci sono ancora finimenti e mangiatoie. Anche comodi letti, ovviamente: non ho dovuto emulare Gesù Bambino. Inoltre, con quei muri spessi un metro non ho mai acceso l’aria condizionata. E fuori c’erano 36 gradi…
Il ristorante è invece nel vecchio (immenso) frantoio.
N.B. Fonti e foto sono state reperite qui: http://www.agriturismozanzara.it/index.html e dal mio archivio personale.