Ancora in viaggio. Una provvidenziale fermata mezzo al nulla per fare benzina – ci sono solo un piccolo bar, il distributore e un paio di negozi – e, miracolosamente, mi bevo un vero caffè espresso all’italiana. Libidine!! Felipe ci concede venti minuti di shopping in un bellissimo negozio (Artesanías Zaci-Hual, Av. Zaci-Hual Km. 4, Carr. Valladolid-Tizimín) dove gli oggetti sono veramente messicani e non made in China. Mi scateno, c’è veramente di tutto, compresi gioielli in malachite (non ho resistito) e ossidiana argentata, che al sole ha riflessi arcobaleno (neanche qui ho resistito),e poi meravigliosi scialli colorati, cappelli panama, statuine degli dei maya, terrecotte e maschere in legno di tutte le forme e dimensioni.
Esco, molto soddisfatta dei miei acquisti, solo quando Felipe minaccia di lasciarci a terra e afferma che nei negozi tutte le donne sono come la Lionesa (sua moglie) cioè vogliono comprare tutto. Gli faccio notare uno del gruppo che si aggira stringendo gelosamente un’amaca, tre bottiglie di tequila e un sombrero. BTW non ho mai visto un messicano col sombrero, portano tutti il panama.
Dopo un viaggio fra jungla, jungla e jungla, arriviamo a Ik Kil (stato di Quintana Roo) e scopro cos’è un cenote. Il posto sembra una stazione balneare, curatissimo, con giardini, vialetti, spogliatoi, docce. Se fai il bagno ti spruzzano da capo a piedi di disinfettante. Decido di limitarmi a guardare, ho fatto il bagno ovunque ma prima devo sapere. Imbocco la lunga scala a chiocciola che scende 18 metri nella roccia calcarea, è umido come in una grotta. In effetti ”è” una grotta. Inizio a scendere.
Un saggio consiglio. poi, qualcosa appare…
Ma si scende ancora…
E poi, in fondo, ecco il cenote di Ik Kil, l’Azul Sagrado, il Sacro Cenote Blu.
Una meraviglia della natura dove non te l’aspetti,un grande occhio blu di acqua dolce e pulita. Lunghissime radici di mangrovie simili a liane pescano nel cenote, sembrano gli zampilli di tante fontane.
Le pareti sono ricche di concrezioni calcaree:
Felipe spiega che i cenotes sono grotte carsiche scavate dall’acqua piovana la cui volta collassa del tutto o in parte, svelando un pozzo circolare naturale.
Un po’ mi pento di non aver fatto il bagno in questo piccolo lago da sogno, ma il posto è molto affollato. Mi rifarò con il prossimo. Per consolarsi, c’è la tequileria.
Lo Xtabentùn è un liquore dolce ottenuto da un fiore, con miele fermentato e anice o rum. Xtabentù significa “rampicante che nasce sulla roccia”: si tratta della Rivea Corymbosa, una delle tantissime piante chiamate “gloria del mattino”.
Il nome nome lingua maya è anche coaxihuitl, pianta serpente. I semi (ololiuhqui), poco conosciuti fuori dal Messico, sono una comune droga allucinogena usata dalle popolazioni native, simile al LSD.